Rassegna stampa
75 anni dalla Liberazione, 15 anni dalla scomparsa del Vescovo Sennen
Sono don Piergiorgio nipote di Sennen Corrà, fratello minore di Flavio e Gedeone, che è stato vescovo di Chioggia per 13 anni, e quindi di Pordenone, dove ha concluso il suo ministero e il suo cammino di vita. Lui diceva: “Pensavo che il mio prossimo trasferimento fosse quello definitivo alla patria del cielo, e invece il Santo Padre mi ha chiesto di fare prima un trasferimento a Pordenone”. Per chi lo conosceva bene era il suo modo scherzoso, abituale, di raccontare le cose importanti della sua vita. Però in quel tempo avevo letto per sbaglio un suo appunto personale che, se ben ricordo, diceva così: “Non ho mai pensato che spetti a me decidere queste cose. Sono disponibile a fare la volontà di Dio”. Questo appunto, che si riferiva quasi sicuramente alla sua nomina episcopale, mi è rimasto impresso ed è stato per me un riferimento nell’accettare gli incarichi che nel tempo mi sono stati affidati.
Giorno di memoria
Successivamente, 15 anni fa, e precisamente il 25 aprile 2005, avveniva il trasferimento definitivo alla “patria del cielo”. Giorno di memoria civile della liberazione. “Felice” coincidenza per chi in famiglia aveva più volte dovuto fare i conti con la seconda guerra mondiale. Pochi giorni dopo quel 25 aprile 1945 cominciavano a rientrare i prigionieri sopravvissuti ai campi di lavoro, di concentramento e di sterminio. Passarono i giorni, finché giunse la notizia, portata dai compagni di prigionia, che Flavio e Gedeone Corrà, fratelli di Sennen non erano riusciti a sopravvivere al campo di concentramento di Flossembürg. Due figure straordinarie di credenti e di cittadini, definiti “Partigiani di Dio”, che sono stati scelti a rappresentare i Testimoni del ‘900 per il Triveneto al convegno della Chiesa Italiana a Verona nel 2006. Sennen era in seminario e stava concludendo gli esercizi spirituali in preparazione al diaconato. Il vescovo stesso, con scarne parole gli dà la notizia: “Andando a casa troverai una grande sofferenza“ Lui capisce e chiede: “Uno?” “No tutti e due”. Una sofferenza che solo la fede e la vicinanza delle persone ha attutito.
Memoria della sua ordinazione
Per meglio capire il vescovo Sennen forse è utile ricordare gli inizi del suo ministero come prete. Riportiamo “el santin”, l’immaginetta per la sua ordinazione sacerdotale, con l’immagine classica del Buon Pastore da una parte e dall’altra la sua preghiera; in basso, l’annuncio della “Sacra Ordinazione” e della “Prima S. Messa Solenne”.
In alto a destra le tre parole “Sacerdos alter Christus”, espressione che oggi direbbe un modo di pensare al prete certamente superato dal Concilio Vaticano Secondo. Se però la leggiamo in quel contesto e legata all’immagine, ci indica il suo pensiero: il suo desiderio di essere parte del gregge del Signore, ma anche buon pastore alla scuola di Gesù.
Nella preghiera si nota come nel 1947, passati due anni, fosse ancora intensa la sofferenza della famiglia per il dramma vissuto con la perdita di Flavio e Gedeone, i fratelli a cui Sennen era legato in modo così forte. È importante notare l’assenza di qualsiasi sentimento di rancore o di vendetta, anzi, fluisce il perdono e la preghiera per chi aveva fatto del male.
Per sé poi chiede il dono di saper amare, che il fuoco dell’amore guidi il suo zelo apostolico.
Il suo primo incarico fu in un paese della Bassa Veronese, con un parroco che aveva fama di essere “terribile con i curati”. Ma il giovane don Sennen, con la sua umanità, la sua giovialità, ne conquistò subito la simpatia e non ebbe nessun problema.
Familiari
Noi familiari, quando venivamo a Pordenone a trovarlo, eravamo sempre accolti con affabilità e ascoltavamo le sue confidenze fatte di racconti pastorali, di incontri con le persone, che facevano riaffiorare il suo essere stato parroco prima che vescovo.
Io poi ho un motivo particolare di memoria essendo stato da lui battezzato e, dopo 25 anni, ordinato prete con l’imposizione delle sue mani.
Dal cielo accompagnaci ancora, nell’amore del Signore.
d. Piergiorgio Soardo